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mercoledì 19 ottobre 2011

Distretti turisitici normativa

Il Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana (Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo), fornisce assistenza tecnica per la formazione ed il riconoscimento dei distretti turistici, previsti dalla l.r. 15 settembre 2005 nr. 10.
Questa attività viene svolta dai Servizi turistici regionali. Per informazioni, scrivere all'indirizzo di posta elettronica strpalermo@regione.sicilia.it
Di seguito si riporta la normativa regionale che disciplina la materia:LEGGE REGIONALE N. 10 DEL 15-09-2005 - REGIONE SICILIA - 15/09/2005 , n. 10 - Gurs 16/09/2005 , n.39

Distretti turistici 1. Si definiscono distretti turistici i contesti omogenei o integrati comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a pi province e caratterizzati da offerte qualificate di attrazioni turistiche e/o di beni culturali, ambientali, ivi compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e/o dell'artigianato locale.
2. I distretti turistici possono essere promossi da enti pubblici, enti territoriali e/o soggetti privati che intendono concorrere allo sviluppo turistico del proprio territorio o di pi territori appartenenti anche a province diverse, attraverso la predisposizione e l'attuazione di specifici progetti.
3. Fermi restando i limiti previsti dalla disciplina comunitaria in materia di aiuti alle imprese, la Regione definisce, con decreto dell'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti, le modalità e la misura del finanziamento dei distretti turistici che perseguono in particolare le seguenti finalità a) sostenere attività e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche, anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione; b) attuare interventi necessari alla qualificazione dell'offerta turistica urbana e territoriale delle località ad alta densità di insediamenti turistico-ricettivi; c) istituire punti di informazione e di accoglienza per il turista, anche telematici, secondo specifiche quantitative e qualitative coerenti con standard minimi omogenei per tutto il territorio della Regione determinati dall'Assessorato regionale del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti per tutti i distretti turistici riconosciuti; d) sostenere lo sviluppo di marchi di qualità di certificazione ecologica nonchè la riqualificazione delle imprese turistiche con priorità alla standardizzazione dei servizi turistici; e) promuovere il marketing telematico del proprio distretto turistico per l'ottimizzazione della relativa commercializzazione in Italia e all'estero; f) promuovere le strutture ricettive, i servizi e le infrastrutture volte al miglioramento dell'offerta turistica; g) individuare e proporre particolari tipologie di architettura rurale realizzate tra il XII ed il XX secolo, a prescindere da qualsiasi ipotesi di utilizzazione di natura ricettiva, ristorativa e sportivo-ricreativa, secondo quanto previsto dalla legge 24 dicembre 2003 n. 378, al fine della loro tutela e valorizzazione.
L'Assessorato regionale del turismo, delle comunicazioni e dei trasporti, di concerto con l'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali e della pubblica istruzione, individua i beni da tutelare al fine della adozione degli eventuali regolamenti di attuazione.
4. I servizi turistici regionali, oltre ai compiti loro attribuiti, svolgono attività di assistenza per la formazione ed il riconoscimento dei distretti turistici.
5. Ai fini del loro riconoscimento, i distretti turistici devono essere così tituiti da soggetti pubblici e privati, i quali devono, altresì specificare la natura giuridica del distretto da loro formato mediante l'invio alla Regione del relativo atto così titutivo.
Riconoscimento e revoca dei distretti turistici:
1. L'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti, sentito il parere della competente Commissione legislativa dell'Assemblea regionale siciliana, con proprio decreto stabilisce i criteri e le modalità per il riconoscimento dei distretti turistici.
2. Per il riconoscimento i distretti turistici devono indicare i seguenti elementi: a) numero e ubicazione dei soggetti partecipanti con specifico riferimento alla consistenza demografica ed alla estensione territoriale complessiva interessata; b) presenza, nell'ambito del distretto turistico, degli elementi di attrazione turistica e delle emergenze culturali, ambientali e paesaggistiche che caratterizzano il territorio nonchè le sue potenzialità c) partecipazione dei soggetti privati al cofinanziamento dei progetti; d) piano di sviluppo turistico non inferiore a tre anni che contenga una dettagliata ricognizione delle risorse turisticamente rilevanti disponibili nell'area. Al piano di sviluppo turistico deve essere annesso un programma finanziario nel quale risultino specificate le risorse di cui si avvale il distretto turistico.
3. Con il riconoscimento dei distretti turistici l'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti approva il piano, di cui al comma 2, lettera d), valutando in particolare i seguenti elementi: a) idoneità del piano a promuovere la valorizzazione turistica del territorio; b) caratteristiche, consistenza e idoneità del tessuto imprenditoriale coinvolto direttamente e indirettamente nella produzione dell'offerta turistica; c) adeguatezza delle risorse conferite dai proponenti per la copertura a regime delle spese di funzionamento dei distretti turistici.
4. L'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti pu revocare il riconoscimento concesso quando, nel periodo previsto, i distretti turistici non abbiano realizzato gli obiettivi indicati nel piano di sviluppo.
5. L'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni ed i trasporti ogni anno, subito dopo l'approvazione del piano triennale, esamina le richieste di riconoscimento di nuovi distretti e, se sussistono i requisiti, li riconosce. REGIONE SICILIANA - Gurs nr. 22 del 20 maggio 2009 LEGGE 14 maggio 2009, n.6 Disposizioni programmatiche e correttive per l'anno 2009.

Disposizioni in materia di distretti turistici
1. Sono riconosciuti come distretti turistici anche i territori oggetto di investimenti nel comparto turistico recettivo finanziati da patti territoriali e piani integrati territoriali. Il distretto turistico coincide con i comuni che costituiscono il soggetto responsabile ai sensi del decreto del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica 31 luglio 2000, n. 320.
2. L'Assessore regionale per il turismo, le comunicazioni e i trasporti è autorizzato a concedere ai distretti turistici di cui all'articolo 6 della legge regionale 15 settembre 2005, n. 10, anche strutturati come associazioni temporanee di scopo fra soggetti pubblici e privati, contributi finalizzati alla realizzazione di progetti di valorizzazione e promozione turistica del territorio di riferimento, secondo le modalità previste dalle linee di intervento del PO FESR Sicilia 2007/2013.
3. La percentuale massima del contributo di cui al comma 2 è pari al 50 per cento delle spese di progetto ammissibili.

REGIONE TIENE A BATTESIMO 26 DISTRETTI TURISTICI

REGIONE TIENE A BATTESIMO 26 DISTRETTI TURISTICI
Palermo, 13 ott - Firmato ieri dall'assessore regionale siciliano al Turismo, sport e spettacolo, Daniele Tranchida, il decreto di riconoscimento dei 26 distretti turistici della Regione siciliana. L'annuncio e' stato dato stamattina nel corso della conferenza stampa indetta dallo stesso assessore dal titolo ''Un anno di turismo, sport e spettacolo in Sicilia'' nella Sala dei Giochi Francesi a Villa Igiea. I distretti vengono distinti in due fasce: nella prima fascia sono inseriti quelli considerati a piena maturita', nella seconda i distretti che sono sottoposti a forme e misure di assistenza e accompagnamento. Si possono inoltre distinguere in due categorie: 11 sono a carattere tematico e 15 sono a carattere territoriale.
 Si e' quindi conclusa positivamente la fase di valutazione delle istanze di riconoscimento dei seguenti distretti turistici: Sicilia Occidentale, Il Mare dell'Etna, Golfo di Castellammare, Palermo Costa Normanna, Tirreno-Nebrodi, L'isola dello Sport, Pescaturismo e Cultura del Mare, Taormina Etna, Isole ed Arcipelaghi di Sicilia, Selinunte il Belice e Sciacca Terme, Iblei, Siracusa e Val di Noto, Valle dei Templi, Thyrrenium Tyndaris - Parco dei Miti, Miniere, Vini e Sapori di Sicilia, Borghi marinari, Sud Est, Cefalu' e Parchi delle Madonie e di Himera, Valorizzazione della Venere di Morgantina, Antichi Mestieri, Sapori e Tradizioni Popolari Siciliane, Le terre del mito, Eco Sicily - Parchi, Riserve e Terre dei Normanni, Monti Sicani e Valle dei Platani, Sicilia Centro Meridionale, Targa Florio proposto dall'ACI - Automobile Club Palermo. Il Dirigente Generale dell'assessorato dovra' ora provvedere ad attivare le forme e le misure di assistenza e di accompagnamento previste e richieste dalla Commissione per i Distretti di Selinunte il Belice e Sciacca Terme, Iblei, Siracusa e Val di Noto, Valle dei Templi, Thyrrenium Tyndaris - Parco dei Miti, Miniere, Vini e Sapori di Sicilia, Borghi marinari, Sud Est, Cefalu' e Parchi delle Madonie e di Himera, Valorizzazione della Venere di Morgantina, Antichi Mestieri, Sapori e Tradizioni Popolari Siciliane, Le terre del mito, Eco Sicily - Parchi, Riserve e Terre dei Normanni, Monti Sicani e Valle dei Platani, Sicilia Centro Meridionale, Targa Florio proposto dall'ACI - Automobile Club Palermo, al fine di superare le criticita' riscontrate dalla Commissione e, con riferimento specifico al Distretto Targa Florio, attivando le opportune iniziative volte all'eventuale recupero della progettualita' proposta dalla Provincia Regionale di Palermo, che aveva presentato una proposta similare.
Per il completamento dell'iter di riconoscimento, i Distretti dovranno fare pervenire all'Assessorato Regionale del Turismo, Sport e Spettacolo, entro 45 giorni dalla data di pubblicazione del decreto assessoriale sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, l'atto costitutivo debitamente sottoscritto ed il regolamento organizzativo che riportino i ruoli, le funzioni, le responsabilita' dei soggetti aderenti, nonche' il Piano di Sviluppo Turistico previsto dall'articolo 7 comma 2 della Legge Regionale 15/09/2005 10

lunedì 10 ottobre 2011

Il sistema zonale

Ansel Adams è uno dei più celebri fotografi di paesaggio, toni di bianco-bianco, nero-nero e grigio-grigio ben distribuiti sulla stampa finale. Ispiratore e teorico di quello che è universalmente noto come Sistema Zonale, che è una tecnica finalizzata alla controllata trascrizione in bianconero della realtà. Meglio di altri fotografi, Ansel Adams ha avuto il merito di comprendere come la fotografia dipenda dai propri connotati tecnici.
Quello fotografico è un esercizio di rappresentazione, le teorie di Ansel Adams sul Sistema Zonale, che è appunto l'insieme delle nozioni utili per un consapevole esercizio della fotografia bianconero. La sua tecnica è raccolta nella serie di tre titoli tecnici pubblicati in Italia dall' editore Zanichelli di Bologna, Il negativo, La stampa e La fotocamera.
Il Sistema Zonale, così come lo ha codificato Ansel Adams, suddivide i grigi potenziali della fotografia bianconero in dieci scalini, ognuno separato da uno stop esatto dai confinanti in salita e discesa, un valore di diaframma, oppure un tempo di otturazione più breve o più lungo.
In termini di pellicola non è che la gamma di densità del negativo che può essere riprodotta integralmente da un carta fotografica, ed i cui estremi sono appena distinguibili dal massimo bianco e dal massimo nero della carta stessa, con il sensore non si arriva a tanto: scattando in raw possiamo contare in media su una gamma dinamica di circa 6 stop, che ci permette di registrare, oltre al massimo bianco ed il massimo nero, una gamma di luminosità. In linea di massima è sufficiente impostare la macchina per il bracketing con sovra- e sottoesposizione di 1 stop . La foto esposta senza correzione servirà come elemento di riferimento, mentre quelle sovra- e sottoesposte verranno miscelate in fase di postproduzione
La definizione secondo la numerazione in cifre romane va da I a X , il nero assoluto è collocato su una ipotetica Zona 0. Fissato in Zona V il grigio medio con riflettenza al 18 per cento, le cifre più basse, individuano i toni più scuri dell'immagine e le cifre più alte quelli più chiari.
Tutti gli esposimetri sono tarati per restituire, indipendentemente dal soggetto fotografato, una riflettenza della luce incidente il soggetto pari al 18% (riflettenza media terrestre). Ciò significa che, leggendo una superficie illuminata di bianco e attribuendo all’immagine una coppia tempo/diaframmi derivante dalla lettura di quella superficie, essa verrà fotograficamente riprodotta come valore di grigio con riflettenza del 18% e non, ad esempio come bianco “puro” (analogo discorso nel caso in cui puntassimo l’esposimetro, senza nessuna correzione, su di una superficie nera.
I vantaggi dell' utilizzo del sistema delle Zone è quelo di acquisire una corretta esposizione ogni volta, anche nelle più difficili situazioni di luce. Sapere se è necessario utilizzare filtri neutri a densità graduata. Sapere esattamente quanto siano ampi gli stop per effettuare il bracketing per poi realizzare la fusione. Individuare le situazioni dove è necessario utilizzare un flash di riempimento per una corretta esposizione.
Nell’ambito della fotografia digitale, lavorando su una immagine digitale che utilizza i canali ROSSO Verde e Blu possiamo ottenere una immagine a tono di grigio sapendo che, per ciascun punto pixel dell’immagine, le “coordinate” ossia dei tre canali sono impostate alle stesso valore e che l’intervallo dei valori, in un’immagine, è pari a 256 valori per ciascun canale, il range di tali valori è compreso fra 0 e 255 corrispondenti, rispettivamente, al nero e al bianco assoluti. Ad esempio, un valore di pixel che abbia le coordinate R=G=B=128 è il valore di un pixel grigio corrispondente ad una percentuale di nero o di bianco, visto che è esattamente a metà scala pari al 50%,mentre, uno che abbia una coordinata 230 rappresenta un pixel molto prossimo al valore del bianco puro. Se una delle coordinate presenta un valore diverso dalle altre due, per quanto poco appaia, quel pixel è da ritenersi cromaticamente inquinato. A titolo di esempio : RGB ( 255 ; 0 ; 0 ) restituisce 16.711.680, che rappresenta il rosso. RGB ( 0 ; 255 ; 0 ) restituisce 65.280, che rappresenta il verde. RGB ( 0 ; 0 ; 255 ) restituisce 255, che rappresenta il blu. RGB ( 0 ; 0 ; 0 ) restituisce 0, che rappresenta il nero. RGB ( 255 ; 255 ; 255 ) restituisce 16.777.215, che rappresenta il bianco.

Divisione della scala tonale, la scala tonale è stata divisa in più parti, dette "zone", che vanno dal bianco puro al nero assoluto, e ciascuna di queste zone rappresenta un determinato tono di grigio. Questa suddivisione della scala continua in più gradini permette un più facile riconoscimento dei valori tonali. Questa suddivisione è meramente teorica, perché nonostante tutto si continuerà a registrare in ogni caso una scala tonale continua. La suddivisione in zone è solo una comodità, che serve, appunto, a renderle più riconoscibili.
Le zone vanno dalla "0" (zero) alla "X" (dieci) e, più esattamente, la zona "0" rappresenta il nero assoluto, la zona "V" il grigio medio Kodak con riflettenza del 18% e la zona "X" il bianco puro. ZONA della SCALA Zona 0 Nero pieno nella stampa , 100% , 0 Zona I Nero non strutturato , 90% , 26 Zona II Nero strutturato 80% , 51 Zona III Tessuto nero in cui siano visibili le pieghe , 70% , 76 Zona IV Ombre nei paesaggi illuminati dal sole e nei ritratti; fogliame scuro , 60% 103 Zona V Grigio medio: cartoncino grigio neutro al 18% , 50% , 128 Zona VI Toni della pelle bianca media; ombre sulla neve illuminata dal sole , 40% , 152 Zona VII Pelle chiarissima; neve in luce radente , 30% , 178 Zona VIII Toni chiari ancora differenziati , 20% , 205 Zona IX Bianco non strutturato. 10% , 230 Zona X Bianco assoluto: base della carta fotografica , 0% , 255
Opzioni Curve di photoshop : A. Per impostare il punto nero, prelevate un campione nell’immagine. B. Per impostare il punto grigio, prelevate un campione nell’immagine. C. Per impostare il punto bianco, prelevate un campione nell’immagine. D. Agire sui punti per modificare la curva E. Disegnare per modificare la curva F. Menu a comparsa dei tipi di curva G. Imposta punto nero H. Imposta punto grigio I. Imposta punto bianco J. Mostra ritaglio La scala tonale suddivisa in "zone" È importantissimo ricordare che fra una zona e la sua adiacente vi è solo uno stop di differenza. Questo significa che tra una zona "V" e una zona "VI" vi è un diaframma di distanza che sarà più aperto, se andiamo dalla "V" alla "IV" sarà più chiuso; infatti la zona "VI" è più chiara della "V" in quanto è più vicina alla "X", il bianco puro, e sappiamo bene che per schiarire un'immagine bisogna aprire il diaframma e/o variarne il tempo di apertura.
Si tratta di una tecnica ovviamente nata per la pellicola, ma applicabile anche per la fotografia digitale, se vogliamo eseguire delle prove.