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lunedì 10 ottobre 2011

Il sistema zonale

Ansel Adams è uno dei più celebri fotografi di paesaggio, toni di bianco-bianco, nero-nero e grigio-grigio ben distribuiti sulla stampa finale. Ispiratore e teorico di quello che è universalmente noto come Sistema Zonale, che è una tecnica finalizzata alla controllata trascrizione in bianconero della realtà. Meglio di altri fotografi, Ansel Adams ha avuto il merito di comprendere come la fotografia dipenda dai propri connotati tecnici.
Quello fotografico è un esercizio di rappresentazione, le teorie di Ansel Adams sul Sistema Zonale, che è appunto l'insieme delle nozioni utili per un consapevole esercizio della fotografia bianconero. La sua tecnica è raccolta nella serie di tre titoli tecnici pubblicati in Italia dall' editore Zanichelli di Bologna, Il negativo, La stampa e La fotocamera.
Il Sistema Zonale, così come lo ha codificato Ansel Adams, suddivide i grigi potenziali della fotografia bianconero in dieci scalini, ognuno separato da uno stop esatto dai confinanti in salita e discesa, un valore di diaframma, oppure un tempo di otturazione più breve o più lungo.
In termini di pellicola non è che la gamma di densità del negativo che può essere riprodotta integralmente da un carta fotografica, ed i cui estremi sono appena distinguibili dal massimo bianco e dal massimo nero della carta stessa, con il sensore non si arriva a tanto: scattando in raw possiamo contare in media su una gamma dinamica di circa 6 stop, che ci permette di registrare, oltre al massimo bianco ed il massimo nero, una gamma di luminosità. In linea di massima è sufficiente impostare la macchina per il bracketing con sovra- e sottoesposizione di 1 stop . La foto esposta senza correzione servirà come elemento di riferimento, mentre quelle sovra- e sottoesposte verranno miscelate in fase di postproduzione
La definizione secondo la numerazione in cifre romane va da I a X , il nero assoluto è collocato su una ipotetica Zona 0. Fissato in Zona V il grigio medio con riflettenza al 18 per cento, le cifre più basse, individuano i toni più scuri dell'immagine e le cifre più alte quelli più chiari.
Tutti gli esposimetri sono tarati per restituire, indipendentemente dal soggetto fotografato, una riflettenza della luce incidente il soggetto pari al 18% (riflettenza media terrestre). Ciò significa che, leggendo una superficie illuminata di bianco e attribuendo all’immagine una coppia tempo/diaframmi derivante dalla lettura di quella superficie, essa verrà fotograficamente riprodotta come valore di grigio con riflettenza del 18% e non, ad esempio come bianco “puro” (analogo discorso nel caso in cui puntassimo l’esposimetro, senza nessuna correzione, su di una superficie nera.
I vantaggi dell' utilizzo del sistema delle Zone è quelo di acquisire una corretta esposizione ogni volta, anche nelle più difficili situazioni di luce. Sapere se è necessario utilizzare filtri neutri a densità graduata. Sapere esattamente quanto siano ampi gli stop per effettuare il bracketing per poi realizzare la fusione. Individuare le situazioni dove è necessario utilizzare un flash di riempimento per una corretta esposizione.
Nell’ambito della fotografia digitale, lavorando su una immagine digitale che utilizza i canali ROSSO Verde e Blu possiamo ottenere una immagine a tono di grigio sapendo che, per ciascun punto pixel dell’immagine, le “coordinate” ossia dei tre canali sono impostate alle stesso valore e che l’intervallo dei valori, in un’immagine, è pari a 256 valori per ciascun canale, il range di tali valori è compreso fra 0 e 255 corrispondenti, rispettivamente, al nero e al bianco assoluti. Ad esempio, un valore di pixel che abbia le coordinate R=G=B=128 è il valore di un pixel grigio corrispondente ad una percentuale di nero o di bianco, visto che è esattamente a metà scala pari al 50%,mentre, uno che abbia una coordinata 230 rappresenta un pixel molto prossimo al valore del bianco puro. Se una delle coordinate presenta un valore diverso dalle altre due, per quanto poco appaia, quel pixel è da ritenersi cromaticamente inquinato. A titolo di esempio : RGB ( 255 ; 0 ; 0 ) restituisce 16.711.680, che rappresenta il rosso. RGB ( 0 ; 255 ; 0 ) restituisce 65.280, che rappresenta il verde. RGB ( 0 ; 0 ; 255 ) restituisce 255, che rappresenta il blu. RGB ( 0 ; 0 ; 0 ) restituisce 0, che rappresenta il nero. RGB ( 255 ; 255 ; 255 ) restituisce 16.777.215, che rappresenta il bianco.

Divisione della scala tonale, la scala tonale è stata divisa in più parti, dette "zone", che vanno dal bianco puro al nero assoluto, e ciascuna di queste zone rappresenta un determinato tono di grigio. Questa suddivisione della scala continua in più gradini permette un più facile riconoscimento dei valori tonali. Questa suddivisione è meramente teorica, perché nonostante tutto si continuerà a registrare in ogni caso una scala tonale continua. La suddivisione in zone è solo una comodità, che serve, appunto, a renderle più riconoscibili.
Le zone vanno dalla "0" (zero) alla "X" (dieci) e, più esattamente, la zona "0" rappresenta il nero assoluto, la zona "V" il grigio medio Kodak con riflettenza del 18% e la zona "X" il bianco puro. ZONA della SCALA Zona 0 Nero pieno nella stampa , 100% , 0 Zona I Nero non strutturato , 90% , 26 Zona II Nero strutturato 80% , 51 Zona III Tessuto nero in cui siano visibili le pieghe , 70% , 76 Zona IV Ombre nei paesaggi illuminati dal sole e nei ritratti; fogliame scuro , 60% 103 Zona V Grigio medio: cartoncino grigio neutro al 18% , 50% , 128 Zona VI Toni della pelle bianca media; ombre sulla neve illuminata dal sole , 40% , 152 Zona VII Pelle chiarissima; neve in luce radente , 30% , 178 Zona VIII Toni chiari ancora differenziati , 20% , 205 Zona IX Bianco non strutturato. 10% , 230 Zona X Bianco assoluto: base della carta fotografica , 0% , 255
Opzioni Curve di photoshop : A. Per impostare il punto nero, prelevate un campione nell’immagine. B. Per impostare il punto grigio, prelevate un campione nell’immagine. C. Per impostare il punto bianco, prelevate un campione nell’immagine. D. Agire sui punti per modificare la curva E. Disegnare per modificare la curva F. Menu a comparsa dei tipi di curva G. Imposta punto nero H. Imposta punto grigio I. Imposta punto bianco J. Mostra ritaglio La scala tonale suddivisa in "zone" È importantissimo ricordare che fra una zona e la sua adiacente vi è solo uno stop di differenza. Questo significa che tra una zona "V" e una zona "VI" vi è un diaframma di distanza che sarà più aperto, se andiamo dalla "V" alla "IV" sarà più chiuso; infatti la zona "VI" è più chiara della "V" in quanto è più vicina alla "X", il bianco puro, e sappiamo bene che per schiarire un'immagine bisogna aprire il diaframma e/o variarne il tempo di apertura.
Si tratta di una tecnica ovviamente nata per la pellicola, ma applicabile anche per la fotografia digitale, se vogliamo eseguire delle prove.

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